Un mosaico ellenistico a Milazzo
Il “mosaico” ellenistico – romano di Milazzo al convento di san Francesco di Paola: un esempio di archeologia urbana dell’antica Mylai (Milazzo), alle pendici del borgo.
La scoperta del mosaico di Milazzo
Percorrendo in salita la Via G.B. Impallomeni, a 100 metri circa dall’Antiquarium, sulla destra, sorge il Santuario di San Francesco di Paola con adiacente il Convento dei Frati Minimi. Durante i lavori, in una delle Sale al piano terra del Convento, oggi in parte sede della Caserma del Nucleo dei Carabinieri, per la realizzazione di una palestra annessa alla “ Regia Scuola Secondaria di Avviamento al Lavoro”, si scoprì un lacerto di pavimento. Era il 7 novembre del 1934; si tratta di un mosaico figurato, databile, per la tecnica di esecuzione ad età ellenistico – romana (II sec. a.C.).
Descrizione del mosaico di Milazzo
Il frammento di mosaico che è stato messo in luce è di m. 4,84 x 2,90. Il mosaico ellenistico di Milazzo costituisce la decorazione di un pavimento in cocciopesto e tessera a schiera (opus signinum), con molta probabilità pertinente al vano di una abitazione privata di pregio. Nel pannello orizzontale vi è un rettangolo a fondo bianco, incorniciato da fasce di tasselli rossi, bianchi e neri, al centro del quale campeggia una figura nuda, isolata, alta cm 53, che incede verso sinistra e poggia i piedi su una esile linea ornamentale, costituita da tessere disposte a reticolo. La figura inoltre regge nelle mani un oggetto, variamente interpretato (uno specchio ovale, una coppa). Da un’analisi tecnica la figura presenta un incarnato di colore grigio marrone, le labbra ed i capezzoli di colore rosso; le parti anatomiche del corpo sono marcate da una sottile orlatura in filo di piombo. Non è unanime, purtroppo, l’interpretazione della figura, da alcuni letta come una figura femminile nuda con specchio ovale, da altri come ermafrodito con uccello dalla piume variopinte, o anche come Eros. Davanti a questo emblema vi è un quadrato bianco, delimitato da fasce di tessere rosse, bianche e nere.
Possibilità di visita
La scoperta del mosaico di Milazzo, è quindi ancora oggi, di notevole importanza, per la sua unicità nell’ambito dell’archeologia urbana dell’antica Mylai. Un sito, come tanti altri, a continuità di vita, attesta quindi un’occupazione stabile dell’area, ubicata alle pendici del Borgo. Per ammirare il mosaico, si accede dal sagrato del Santuario di San Francesco di Paola; l’ingresso è gratuito ma l’apertura della Sala, nella quale si conserva il mosaico, è su richiesta.
Luana La Fauci