La Processione del Venerdì Santo a Lipari
Leonardo Sciascia diceva che i riti della Settimana Santa sono “rigenerazione di legami di apparenza, di famiglia, e di sangue, sono atavica contemplazione della morte”. In questo contesto si inserisce l’antica tradizione della Processione del Venerdì Santo a Lipari.
Al calar della sera, il silenzio assoluto ammanta il corteo del Varette, tre delle quali del 18mo secolo. A ritmo lento e sofferto, si conducono lungo le vie del centro storico accompagnate dalle Confraternite dell’arcipelago e dalle toccanti note della banda musicale.
La processione del venerdì santo a Lipari è preceduta dal suono legnoso delle troccole. I bambini impugnano queste tavole di legno che riproducono un suono del tutto particolare. Un suono che da il via all’intero rito.
I fedeli pregano, i villeggianti fotografano, qualcuno spiega, a bassa voce, il momento solenne e suggestivo agli stranieri, i cui volti sembrano confusi e ammaliati al tempo stesso dall’evento.
La Processione del Venerdì Santo: i preparativi
La processione è sapientemente preparata nei giorni precedenti dai confrati della confraternita dell’Addolorata. Nella chiesa omonima del ‘600, dove si conservano le varette tutto l’anno, si ripuliscono e addobbano, ognuna con una composizione floreale diversa.
Le statue sono in gran parte di carta pesta mentre alcune sono in gesso dipinto. La più antica è quella dell’Ecce Homo e risale al XVIII secolo. E’ stata da poco restaurata dalla Pia Unione Femminile dell’Addolorata. Nella stessa chiesa infine, ritornano al termine di questa processione tra le più sentite e antiche dell’arcipelago.
Tante le preghiere recitate durante questo rito, eccone una delle più conosciute:
“Cruci santa, Cruci vera, di cu fusti adurata. Di Giuvanni e Maddalena e la Matri Addulurata. Cala cala Spiritu Santu, cala cala ‘nta l’anima mia, jò sugnu un piccaturi e tu m’hai a pirdunari”.
Cala il silenzio che si interromperà la domenica di Pasqua con un’altra antica e suggestiva processione che ricreerà l’incontro tra Gesù e la Madonna.
Buona Pasqua!
Nunzi Bonica