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1 Giu

IX GIORNATA MEDIEVALE A SAN MARCO D’ALUNZIO

San Marco d'Alunzio: Badia Grande, stucchi settecenteschi, scuola del Serpotta

San Marco d’Alunzio: Badia Grande, stucchi settecenteschi, scuola del Serpotta

Giovedì 2 giugno 2016 ritorna la IX Giornata Medievale a San Marco d’Alunzio.   I visitatori potranno rivivere la cultura e la società medievale del Borgo aluntino. Dame e cavalieri, sbandieratori e giocolieri, musici e antichi sapori faranno da cornice ad un paese da conoscere per il notevole interesse culturale: ventidue chiese, quattro musei, quattro biblioteche ed un tempio greco del IV secolo a.C. dedicato ad Ercole.

San Marco d’Alunzio domina la costa tirrenica da Cefalù a Capo d’Orlando sul colle roccioso dei Monti Nebrodi.

Le case di marmo rosso sembrano scavate nella roccia stessa. Il sottosuolo è costituito da questo particolare marmo ricco di venature, che viene esportato e utilizzato per costruzioni, portando tanto benessere agli aluntini a partire dagli anni sessanta.

Per conoscere la storia antica di San Marco d’Alunzio, basta fermarsi ad ammirare il bassorilievo realizzato da locali artigiani su una parete rocciosa. Sono stati scolpiti i nomi dati al paese: Aluntion per i greci,  Haluntium per i romani,  Demenna per i bizantini  e San Marco per i normanni.

Quest’ultimi fondarono il Castello nel 1061, di cui rimangono pochi ruderi che dominano l’abitato, ma rimane ben visibile la Badia Grande; voluta da Margherita, la moglie di Guglielmo I, la costruzione conserva stucchi settecenteschi della scuola del Serpotta, che rappresentava gli  angioletti con un’espressività particolare. I puttini che adornano la Badia Grande sono dei bambini nei loro movimenti naturali creati dall’artista.

Il patrimonio artistico di San Marco d’Alunzio è arricchito anche da una statua della Madonna col Bambino di Antonello Gagini, scultore e architetto palermitano, che tramite la sua formazione accanto a Michelangelo contribuì al rinnovamento artistico del Cinquecento siciliano.

Importanti sono le testimonianze del periodo bizantino, quando la cittadina era il centro culturale e religioso di tutto il Val Demone. Gli affreschi che decoravano gli edifici religiosi sono stati restaurati ed oggi custoditi nel Museo delle Arti Figurative Bizantine e Normanne. Le opere raffigurano “I quattro Santi Dottori della Chiesa d’Oriente” offrendo uno spunto di ricerca di altri esemplari presenti in Sicilia.

Brigida Carrubba

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