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2 Mag

Dove passeggiare a Messina, scopriamo Forte San Jachiddu

Fortezza ottocentesca, ma anche terrazza scenografica sui Peloritani, Forte San Jachiddu è un luogo ideale dove passeggiare a Messina.  Una location unica per ammirare un panorama mozzafiato dello Stretto di Messina. Oggi trasformata in Parco Ecologico aperto alla cittadinanza, ideale se si è alla ricerca di cose da fare a Messina con i bambini.

Forte San Jachiddu a Messina, come arrivare

Forte San Jachiddu si trova nella zona centro-nord di Messina, a circa 15 minuti dal centro della città. Si raggiunge facilmente dalla parte più alta del viale Giostra, imboccando la prima uscita della seconda rotonda. Ci si ritrova sulla via San Jachiddu, che va seguita seguendo le indicazioni.

Le caratteristiche del Forte

Il forte è situato a circa 2 km di distanza dal mare ed a 330 metri sul livello del mare. Questa posizione consente di dominare lo Stretto e, soprattutto, il porto e la città di Messina, di cui si poneva a difesa.guide turistiche messina

Forte San Jachiddu ha una forma simmetrica a trapezio, con un ingresso con ponte levatoio che supera un fossato. È caratterizzato da tre piani collegati da due rampe centrali. È tra i meglio conservati dei forti dello Stretto, che sono stati parte del demanio militare fino agli anni ‘80, e oggi stanno ritrovando una nuova vita.

La storia di Forte San Jachiddu a Messina e dei Forti Umbertini

Fa parte di un complesso sistema difensivo, quello dei “Forti Umbertini”. Essi prendono il nome da Umberto I di Savoia, re d’Italia dal 1878 al 1900. Siamo negli anni successivi all’Unità, quando il giovanissimo Regno d’Italia sta ancora costruendo la sua organizzazione militare.

In un’epoca, quella della Belle Époque, caratterizzata dalla corsa coloniale e da tensioni crescenti, viene elaborano un piano generale delle fortificazioni per difendere le coste dell’Italia Peninsulare. Lo Stretto di Messina è il passaggio obbligato per il Mediterraneo Settentrionale.

Nel 1882 si dà l’avvio alla costruzione di 24 strutture militari, tutte con caratteristiche simili e realizzate tra il 1885 e il 1892. Quindici di questi “Forti Umbertini”, tra cui

  • San Jachiddu
  • Petrazza
  • Serra La Croce
  • Campone
  • Puntal Ferraro

si trovano a Messina, sul versante peloritano; gli altri 9 in Calabria, sull’Aspromonte.

Pur rappresentando un imponente sistema per difendere le due sponde dello Stretto, i forti umbertini non si sono rivelati un grande investimento. Basati sul posizionamento dell’“artiglieria da costa”, perlopiù obici (un’arma a metà tra il cannone e il mortaio), la loro progettazione non ha tenuto conto del cambiamento in atto nella tattica militare a inizio Novecento. Con l’invenzione degli aerei, infatti, la guerra si è trasformata. I forti umbertini, concepiti per essere invisibili dal mare, ma facilmente attaccabili dal cielo, hanno finito per essere raramente presidiati da militari durante gli eventi bellici, tranne in qualche momento della seconda guerra mondiale.

Il Parco Ecologico

Negli ultimi anni, grazie all’interesse e al lavoro di associazioni culturali e delle istituzioni locali, si sono mossi i primi passi per restituire queste strutture alla città.

guide turistiche messinaForte San Jachiddu rappresenta senz’altro un caso tra i più virtuosi. Trasformato oggi in Parco Ecologico e gestito dall’associazione di volontariato Amici del Fortino, nonostante i danni provocati dai terribili incendi dell’estate 2017, il forte è un’oasi di pace. Offre percorsi didattici, laboratori artigianali, orti con essenze mediterranee e installazioni artistiche contemporanee. Da qui partono anche diversi sentieri di trekking per esplorare i Peloritani. Uno spazio verde a cui si può accedere liberamente in orario diurno: un luogo ideale dove fare una passeggiata con i più piccoli a Messina.

Valentina Costa

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