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7 Nov

DA ABAKAINON A TRIPI

L’antico centro siculo di Abakainon, odierna Tripi, si trova a pochi chilometri dalla costa tirrenica, su un’altura ( m.500 ca. s.l.m.) che domina il promontorio di Tindari, Capo Milazzo e le Isole Eolie. La città si impiantò su di un’area già occupata dai precedenti insediamenti preistorici e, con l’arrivo dei greci sulle coste siciliane, subì un processo di grecizzazione, dovuto ai frequenti contatti commerciali instauratisi con tale popolo.

Ricostruzione storico archeologica del centro di fondazione sicula

La fondazione della città di Abakainon è incerta.  Alcuni studiosi collocano la nascita della città intorno al 1100 a.C. da parte dei Siculi. Nella prima metà del V sec. a.C., Abakainon  iniziò a battere moneta a suo nome, coniando una serie di piccole litrai d’argento. Tra V e IV sec. a.C., nelle alterne  vicende che videro le due potenze di Cartagine e Siracusa contendersi  il controllo della Sicilia, Abakainon mantenne un orientamento filo punico.  Solo nel 263 a. C., in occasione della guerra contro i Mamertini, la città si schiera per la prima volta con Siracusa.

Dominazione romana a Tripi

Durante la dominazione romana  le fonti storiche non menzionano più l’antico centro siculo. Le uniche informazioni inerenti il periodo romano, durante il quale il nome della città fu modificato in Abacaenum, provengono dalle fonti archeologiche che testimoniano la presenza di un municipium.

La ricerca archeologica a Tripi

Dell’antica Abacaenum,  fino agli anni ’50, si sapeva ben poco. Le uniche testimonianze erano, infatti, costituite dalle fonti letterarie e dai ritrovamenti numismatici. Nel 1952 iniziarono gli scavi sistematici, condotti da F. Villard, su incarico della Soprintendenza dei BB. CC. AA di Siracusa. Le indagini si effettuarono nella zona del Piano, una vasta area pianeggiante, delimitata a Nord e a Sud da due alture:

  • Pizzo Cisterna
  • la collina oggi occupata dal Castello.

All’estremità sud- ovest del Piano furono ritrovate tracce di insediamenti preistorici del Neolitico Medio e dell’età del Bronzo, oltre che della prima età del Ferro. A questa prima occupazione fanno riferimento le tombe  “a grotticella” , scavate nella roccia, della necropoli in Contrada Portusa, ubicate sul fianco meridionale di Pizzo Cisterna. Sempre nell’area del Piano, fu individuato un lungo muro di terrazzamento, costituito da blocchi isodomi sulla faccia esterna ed irregolari su quella interna. A ridosso del muro, sul lato interno, vi era un largo canale per il drenaggio delle acque. Gli archeologi hanno ipotizzato che questo muro delimitasse una grande piazza, da identificare con il foro della città.

Necropoli di Contrada Cardusa

In contrada Cardusa, a nord di Pizzo Cisterna, è stata rinvenuta una necropoli monumentale di IV- III sec. a. C.. La necropoli è caratterizzata dagli epitymbia,  segnacoli tombali posti al di sopra delle sepolture, generalmente collocate a grande profondità. I segnacoli tombali, in pietra arenaria locale, hanno diverse forme:

  • struttura a parallelepipedo in blocchi,
  • monumento a gradoni,
  • dado porta stele su lastroni litici,
  • basamento circolare.

Il dado porta stele è generalmente liscio, a volte decorato da cornici modanate. Nelle sepolture si è riscontrato l’utilizzo sia del rituale ad incinerazione che ad inumazione. Non tutte le tombe rinvenute sono dotate di corredo, ma tra queste ve ne sono alcune che hanno restituito oggetti metallici, in bronzo ed in ferro, ed oreficerie ellenistiche confrontabili con quelle rinvenute a Tindari, a Lipari e a Naxos.  Molti dei materiali rivenuti nella Necropoli di Contrada Cardusa sono oggi esposti nel Museo Archeologico Multimediale Santi Furnari, ubicato a Tripi ed inaugurato nel 2012. L’allestimento museale è dotato di un ausilio multimediale che fornisce un percorso guidato personalizzabile da ciascun utente.  Luana La Fauci

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