Casa Cuseni
All’inizio del Novecento Robert Hawthorn Kitson, originario di Leeds, giunse a Taormina per trascorrervi la sua convalescenza, in seguito ad un attacco di febbre reumatica. Rimase così colpito dalle bellezze di quei luoghi che vi stabilì definitivamente la propria residenza. Era un uomo poliedrico. Ingegnere, collezionista di dipinti e di opere d’arte, conoscitore dell’arte contemporanea inglese ed eccellente acquarellista, infatti disegnò una villa con giardino che volle chiamare Casa Cuseni.
Descrizione di Casa Cuseni
La casa fu edificata su una ripida collina fuori le mura della vecchia città di Taormina. Per il progetto Kitson si rifece alle ville italiane del Rinascimento, in particolare, alle dimore palladiane. Egli ne ripeteva la semplice struttura rettangolare con due ali laterali simmetriche lievemente sporgenti, collegate da un colonnato che sostiene una terrazza.
Di tutti gli ambienti, la stanza da pranzo di casa Cuseni rappresenta la parte più interessante. Un piccolo capolavoro dell’Arts and Crafts, il movimento promosso in Inghilterra allo scopo di riformare le arti applicate contro lo scadimento estetico degli oggetti d’uso comune.
Il mobilio e il lambris in noce chiaro dorato della stanza da pranzo vennero progettati nel 1908 da Frank Brangwyn. L’artista di origine belga, ma cresciuto a Londra, era grande amico nonché maestro del Kitson. Fu proprio il Brangwyn che, durante un secondo soggiorno a Taormina, dipinse un fregio con varie figure, frutta e fiori sulla zona superiore delle pareti della stessa stanza da pranzo.
Il giardino
Di gran rilievo è il giardino di Casa Cuseni. Fu costruito a terrazze su diversi livelli collegati da rampe, gradini e sentieri. Si mostra cosparso di giare, vasche e fontane con decorazioni rococò.
Alle spalle della casa, oltre la collina il giardino è pavimentato con acciottolato a mosaico, secondo la consuetudine tipica dell’Arts and Crafts che incoraggiava l’uso di materiali e tecniche locali. La tecnica dell’acciottolato, sebbene fiorita nei giardini barocchi toscani del Seicento, era stata largamente utilizzata nel secolo successivo anche nella Sicilia orientale, da Catania a Siracusa. Uno stretto sentiero conduce a quello che si rivela essere il più ricercato capolavoro del progettista: una piscina circondata da pergolato dove si riflette l’immagine dell’Etna.
Casa Cuseni oggi
I Nazisti requisirono la villa durante la seconda guerra mondiale. In seguito la nipote di Robert Kitson, miss Daphne Phelps vi abitò. Così Casa Cuseni diventa luogo di incontro di filosofi, artisti, scrittori e intellettuali di ogni genere. Per mantenere sé stessa e la sua dimora, Daphne trasformò Casa Cuseni in locanda e le vicende legate a questa esperienza sono descritte da lei stessa nel libro Una Casa in Sicilia.
Oggi Casa Cuseni è museo delle belle arti e del Grand Tour della città di Taormina. Fa parte delle “Case della memoria”, il circuito museale delle case dei più importanti intellettuali italiani.
Manuela Nastasi