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casa eoliana
25 Mar

Architettura tradizionale eoliana

Quando si parla di casa tradizionale eoliana si fa riferimento principalmente a quella rurale, formata da piccoli agglomerati o da costruzioni isolate nate nelle campagne. Si pensa al loro utilizzo come case, ma attrezzate sia per coltivare i tanti piccoli appezzamenti di terra in cui era suddiviso il territorio delle isole, sia per le varie attività produttive.

Le caratteristiche della casa eoliana

La morfologia del territorio è caratterizzata da scoscesi pendii e poche aree pianeggianti. Inoltre, esiste la necessità di costruire in prossimità dei terreni produttivi, spesso lontani dalle coste per una più facile difesa. Questi motivi hanno determinato, nella fase iniziale, lo sviluppo di case di tipo cellulare:

  • singole
  • più moduli, realizzati attraverso l’accostamento o la sovrapposizione di semplici elementi a cubo.

architettura eolianaIn origine il tipo più diffuso è quello monocellulare, composto da un solo vano. Gli elementi tipici che sono utilizzati nell’architettura eoliana sono:

  • “bagghiu”: terrazza antistante l’abitazione;
  • “pulera” : tipici pilastri in  muratura, generalmente di forma cilindrica, che sorreggono il pergolato;
  • “bisuoli”: sedili in muratura, con spalletta, il cui piano spesso è rivestito da mattonelle in maiolica decorata;
  • “littera”: spiazzo all’esterno della terrazza  dove si essiccavano i prodotti;
  • “pinnata”: magazzino con apertura ad arco dove la sera si ritiravano i prodotti  destinati all’essicazione;  
  • cisterna in pietra lavica con apertura circolare e coperchio in pietra o in ferro;
  • forno esterno, a cupola di forma emisferica. 

Questi elementi sono stati introdotti attraverso i continui scambi commerciali tra le Eolie e la terraferma, ma soprattutto a seguito del ripopolamento delle isole dopo il saccheggio e la distruzione, ad opera di Khair – ad- Din, detto il Barbarossa, e dei suoi pirati, nel XVI secolo. casa eoliana

Dentro la casa eoliana

L’interno della casa eoliana è formato da uno (monocellulare) o più vani di forma quadrata (pluricellulare), distribuiti su uno o più piani.

Nella casa pluricellulare al piano superiore si sviluppa l’abitazione, mentre il piano inferiore è occupato dalla cucina e dagli spazi produttivi. A volte i vani della casa non erano in comunicazione tra loro ma vi si accedeva passando dal “bagghiu”  (terrazza).

I materiali d’impiego

La casa era costruita con materiale reperito in loco:

  • i muri realizzati con pietrame di natura vulcanica, cementati con malta di calce, importata cruda, ed un materiale sabbioso;
  • il tetto naturalmente piano, per favorire la raccolta dell’acqua piovana, bene prezioso per le isole, era realizzato con un massetto di pietrame di piccolo taglio e malta di calce, gettato su uno strato fittissimo di canne;
  • il massetto poi veniva compattato con un pesante blocco di legno, coperto infine da uno strato di felci secche.

Le aperture erano poche, realizzate da infissi rustici in legno, spesso senza vetri.

Gli elementi decorativi in una casa eoliana

L’architettura delle Isole Eolie si sviluppa e si evolve nel tempo. Segue gli sviluppi economici della popolazione e la rielaborazione di elementi tipologici e decorativi. Questi ultimi sono stati assorbiti attraverso i frequenti contatti degli isolani con le civiltà del Mediterraneo.

Con il progredire dell’economia locale, gli isolani dedicano una maggiore cura all’aspetto delle loro abitazioni.

Da una rifinitura grezza delle facciate si passa ad una intonacatura realizzata con colori vivaci per esempio ocra, arancio, rosso terroso, rosa antico, azzurro. Le facciate vengono decorate da lesene o balconcini o finestre con mensoloni in pietra lavica scolpita, ricavata dalle cave locali di Fuardo o di Monte Rosa, a Lipari.

In molti casi le facciate vengono arricchite da elementi decorativi curvilinei e “pizzi”, con cuspidi d’angolo o “pinnacoli”.  Tra gli elementi decorativi vi è l’impiego delle piastrelle di maiolica smaltata, utilizzate per la pavimentazione delle case più ricche. L’uso di queste piastrelle, a Lipari, risale a primi anni del XVIII secolo.

Luana La Fauci

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