Risorse minerarie delle Isole Eolie nell’antichità
Quali erano le principali attività produttive dei popoli antichi? Quali erano le risorse minerarie delle Isole Eolie? Ecco alcune risposte con un tuffo nel passato fatto dei colori delle pietre eoliane.
L’ossidiana
L’ossidiana è un vetro naturale originato dalla fuoriuscita di un magma molto viscoso che solidifica rapidamente. Questa risorsa mineraria ha una storia antichissima. Dalla fine del VI millennio, durante il Neolitico l’uomo l’ha utilizzata in alternativa alla selce per fabbricare strumenti da lavoro.
Nelle Isole Eolie l’ossidiana pura è presente solo a Lipari, principalmente a Vallone del Gabellotto, presso Canneto, dove sorgeva una cava officina dell’età neolitica. Qui veniva estratta e poi lavorata per realizzare lame o nuclei più facilmente trasportabili. Altre colate di ossidiana, più recenti, sono quelle di Forgia Vecchia e di Rocche Rosse, quest’ultima originata da un’eruzione sul fianco Nord-Est di Monte Pilato avvenuta solo 800 anni fa.
In Italia i giacimenti di ossidiana si trovano soltanto su isole:
- Lipari
- Palmarola
- Pantelleria
- Monte Arci in Sardegna.
Il commercio di questa materia prima ha determinato i primi insediamenti a Lipari e a Salina (cultura di Castellaro-Stentinello). I manufatti di ossidiana di Lipari sono stati trovati in molte località della Sicilia e della Penisola italiana, fino alla Dalmazia e alla Grecia.
Una piccola curiosità per i nostri lettori: la selce, quella vera, manca del tutto alle Eolie; a Lipari, nei pressi delle cave di caolino, si trova un prodotto simile ma decisamente inferiore dal punto di vista qualitativo, ragione per cui la selce veniva occasionalmente importata dalla Sicilia.
La risorsa mineraria fino all’età moderna: pomice
La pomice è un prodotto vulcanico che viene espulso durante fasi eruttive esplosive, molto leggero per la sua elevata porosità e per questo in grado di galleggiare in acqua.
Si trovano diversi tipi di pomice a Vulcano, Salina (Monte dei Porri), ma quella di Lipari presenta le migliori qualità di purezza, oltre ad essere più abbondante.
Il cratere di Monte Pilato è quasi interamente costituito da depositi pomicei, la cui esportazione ha rappresentato una delle principali risorse economiche dell’isola, almeno fino al 2007. In seguito le attività di estrazione e di lavorazione sono cessate.
Le vicende legate alla chiusura delle cave di pomice sono cosi complesse da meritare una trattazione a parte.
In epoca greca e romana la pomice è stata impiegata:
- come abrasivo per la lavorazione del marmo e dei metalli, per affilare strumenti di ogni tipo
- in edilizia come componente della malta per alleggerire le volte
- nella cosmetica per la pulizia dei denti e levigare la pelle
- in medicina per la cura delle ferite.
In età moderna, oltre a questi usi, gli uomini ne apprezzavano le sue proprietà isolanti e assorbenti.
Il caolino
Esso è un minerale silicatico che si forma prevalentemente in presenza di fenomeni secondari di vulcanismo.
A Lipari, vicino alla frazione di Quattropani, sorgono cave di caolino sfruttate fin dall’età greca. Gli artigiani locali lo utilizzavano nella fabbricazione e nella decorazione dei vasi, tra i quali ricordiamo quelli prodotti dal Pittore di Lipari (fine IV – metà III secolo a.C.).
Tra il 1950 e il 1970, l’escavazione è stata condotta con sistemi industriali, ma poi abbandonata perché improduttiva. Oggi le cave costituiscono un parco geo-minerario gestito dall’azienda vinicola Tenuta di Castellaro.
Il paesaggio è dominato da formazioni di natura argillosa di colore bianco. Ma in alcuni punti assumono vivaci tonalità rosse, gialle o violette. Poichè sono presenti gas fumarolici, ancora oggi visibili lungo il sentiero che scende verso il mare fino a raggiungere la località Palmeto.
Il nome di questo minerale è di origine cinese, esattamente Gaoling e significa “colline alte”. Esso è un riferimento alla regione dove abbonda e viene utilizzato per la produzione delle celebri porcellane.
Due risorse minerarie: zolfo e allume
Gli uomini antichi sfruttavano anche lo zolfo e l’allume. In certi periodi della storia delle Isole Eolie queste materie prime hanno costituito una delle maggiori risorse economiche. Si trovano nell’isola di Vulcano, nella zona dei Faraglioni di Levante e sul cratere La Fossa.
Lo zolfo
La sua raccolta avveniva raschiando il suolo fumarolico. Lo zolfo era utilizzato nel suo stato naturale, ovvero senza combustione, in:
- riti religiosi di purificazione
- agricoltura
- artigianato
- medicina per la preparazione di unguenti
- metallurgia.
L’allume
Mentre l’allume era estratto all’interno di ampie grotte dove si trovava una falda acquifera calda che ne impregnava le pareti, formando stalattiti di questo minerale insieme a sali vari. L’allume era ricercato per:
- la concia delle pelli
- tingere le stoffe
- il campo medico come emostatico
- come conduttore per il fuoco.
L’estrazione dell’allume, attiva fino al 1888, fu interrotta da una forte eruzione del Vulcano. Quella dello zolfo ha avuto un breve seguito, ma è stata successivamente abbandonata. Ancora oggi nell’isola è visibile il palazzo con torri e merli, dimora della famiglia scozzese Stevenson che acquistò Vulcano e ne sfruttò le risorse minerarie fino all’eruzione.
Luana La Fauci