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Sofonisba Anguissola
15 Ott

Sofonisba Anguissola e la Sicilia

Alle pendici dell’Etna, in un vivace paesino alle porte di Catania, Paternò, si conserva un dipinto realizzato da una delle pochissime artiste a noi note del Rinascimento, Sofonisba Anguissola.  A lei è stata dedicata una conferenza (22 marzo 2019 – Sofonisba Anguissola “Pittora di natura et miraculosa”, Paternò chiesa di Maria SS. Annunziata).

Sofonisba Anguissola e la Sicilia

Sofonisba non è nata in Sicilia, ma viene a vivere nell’isola nel 1571 quando sposa Fabrizio Moncada, figlio cadetto di una ricchissima e nobile famiglia. La donna è di origine cremonese e  si forma nella bottega di Bernardino Campi. Dal 1559 è accolta alla corte di Filippo II di Spagna.  Quando giunge a Paternò è già una pittrice di fama internazionale, molto apprezzata per i suoi ritratti. Nel 1579 dipinge una straordinaria Madonna dell’Itria, che lei stessa dona alla chiesa di S.Francesco al monte di Paternò. Poi viene trasferita nella chiesa di Maria SS.Annunziata, dove ancora oggi si può ammirare.

Sofonisba in Sicilia lascia la ritrattistica – che ben si addice alle donne – e invece si dedica a un soggetto che generalmente era trattato dagli uomini, andando contro la tradizione. Inoltre, sovverte la classica iconografia. Infatti propone Maria che si ruota verso lo spettatore e lo guarda, i monaci pressati dal peso della cassa, gli astanti che si agitano e la natura che “abbraccia” i protagonisti.

Alla luce della sua biografia e della sua produzione, Sofonisba si rivela una donna indipendente, una figura rivoluzionaria, una “pittora di natura et miraculosa”. lei influenzò generazioni di artisti, come lo stesso Caravaggio, che – secondo alcuni storici dell’arte –  si ispirò al Fanciullo morso dal gambero di Sofonisba per dipingere il suo Ragazzo morso dal ramarro. Quindi è una significativa presenza femminile che si distinse in un mondo dominato dagli uomini. Infine aprì la strada ad altre pittrici come Lavina Fontana e Artemisia Gentileschi.

Katia Giannetto

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