Adelasia, questa sconosciuta
Adelasia del Vasto
Non tutti sanno che la cittadina di Patti, situata sulla costa tirrenica della Sicilia a circa 60 km da Messina, ospita la tomba di Adelasia del Vasto. Ma chi era Adelasia e perché può essere considerata come figura di spicco nella storia della Sicilia medievale?
La nobildonna era originaria del Monferrato, andò in sposa per motivi dinastici al Gran Conte Ruggero e fu madre di Ruggero II, primo re normanno di Sicilia. Rimasta vedova, assunse la reggenza di quella che era ancora una semplice contea dipendente dal Ducato di Puglia fino alla maggiore età del figlio. Furono anni in cui Adelasia portò avanti gli ideali di interculturalità e tolleranza che sarebbero diventati la cifra del futuro regno. Favorì quindi con passione il dialogo fra etnie e religioni differenti già presenti nell’isola.
Di lei ci resta una testimonianza di grande valore: una lettera scritta su carta che costituisce il più antico documento cartaceo pervenutoci. A conferma del regime di grande tolleranza vigente allora in Sicilia lo scritto fu vergato in doppia lingua: in greco e arabo. La scelta della carta si spiega con la natura dell’atto, privato e non già solenne, per quest’ultimo avrebbe infatti utilizzato la pergamena. Tutt’oggi la preziosa lettera è conservata presso l’Archivio di Stato di Palermo.
La madre del futuro re fu donna di grande potere fino alla maggiore età del figlio, subito dopo sposò infatti in seconde nozze il re Baldovino di Gerusalemme che, dopo soli quattro anni di matrimonio, la ripudiò non prima di averla spogliata di tutti i suoi beni. Ad Adelasia non restò che ritirarsi a vita privata a Patti dove morì cinquantenne.
La sua tomba, originariamente fatta costruire nel 1122 e poi sostituita con un sarcofago rinascimentale del 1557, ancora oggi si trova nella Cattedrale normanna della cittadina tirrenica, ben visibile nella cappella dedicata a Santa Febronia, patrona di Patti.
Caterina De Simone